Una redazione di ARTISTI che lavora per gli ARTISTI

Conosciamo la materia, perché è nostra, siamo l’argomento di cui parliamo e di cui altri parlano, purtroppo non sempre in modo pertinente.
Siamo filosofi della nostra vita, dentro e fuori dal tempo.
Interpretiamo il mondo, che passa fra i polpastrelli delle nostre dita e il sudore della nostra fronte mentre creiamo, e lo raccontiamo poi per come lo vediamo. Noi siamo i vostri occhi, ancora capaci di guardare il mondo con occhi diversi.

“soltanto un artista può indovinare il senso della vita” Novalis – XVIII sec.

Ma ci chiedono “che lavoro fai?” “faccio l’attore, il musicista, lo scrittore…”. “no, ma di lavoro, cosa fai?”
Non capiscono.
Vivere da artisti vuol dire vivere di studio, ricerca, lavoro, passione, lacrime, sudore e polvere.
L’applauso ci appaga, ma non ci sfama. In Italia è difficile vivere da artisti. Siamo solo comparse nella retorica politica, che poi ci obbliga a fare i rappresentanti, gli infermieri, i camerieri, i lavapiatti … per campare.

L’artista, in Italia, è visto ancora come un bohemien, che vive di sogni e senza intestino,  che “dovrebbe farsi largo a sgomitate nella giungla del mercato, mettendo da parte la propria arte e concentrarsi su come vendersi al meglio “, come mi diceva proprio ieri una importante associazione di categoria che dovrebbe rappresentarci, per i nostri interessi, invece che per i loro.

 

E quindi è dalla nostra parte, come punto di forza attrattiva, l’inedita attenzione, in questo Paese, alle reali problematiche degli artisti, mostrata con il parallelo carattere utilitaristico, per il focus sui servizi e della loro agevole fruizione, con lo scopo di essere presenti fra gli artisti, e non solo appunto, ma nella società.

In perfetta coerenza infatti, in cerca di un nuovo Rinascimento, ci si presenta con coraggio esprimendo la propria personalità, mostrando una spiccata sensibilità a problematiche e temi che riguardano, la sostenibilità, la legalità, l’ambientalismo e l’animalismo, la solidarietà e l’accoglienza, esprimendoci in modo determinato contro ogni discriminazione di razza, genere e condizione sociale. Il coraggio di determinare cosa è giusto e sbagliato, cos’è bello e cos’è brutto, un elogio della follia perché siamo convinti che la bellezza salverà il mondo, e noi siamo il pazzo esercito, armato fino ai denti di passione,

votato a questa ragione.