Una redazione di ARTISTI che lavora per gli ARTISTI

Una redazione di ARTISTI che lavora per gli ARTISTI.
Conosciamo la materia, perché è nostra, siamo l’argomento di cui parliamo. E di cui purtroppo altri parlano senza conoscere la nostra materia.
Essere artisti non è una scelta, è una condizione. Si nasce artisti. Il problema è che non ci viene permesso di esserlo fino in fondo. Ci è negato quel "diventa ciò che sei", perché per vivere siamo costretti a fare altro, a dividere il nostro tempo e la nostra energia in lavori che nulla hanno a che fare con la nostra arte. L’arte richiede dedizione, esercizio costante, eppure ci viene strappata dalle mani, ci è tolto il tempo per essere ciò che siamo veramente.

L’arte vissuta come esperienza educa, arricchisce, proprio come sosteneva Schiller: la bellezza non è solo una forma, ma una forza che plasma il nostro spirito e il nostro giudizio, che ci modella e ci trasforma, perché "l'uomo diventa ciò che contempla". E noi contempliamo la realtà attraverso l’arte. Siamo filosofi della nostra vita, interpreti del mondo, che passa fra le nostre dita e il sudore delle nostre fronti mentre creiamo. E diamo forma a ciò che viviamo, ciò che siamo.

E qui è Hume a parlarci: il gusto estetico e morale è modellato dalle esperienze e dalle abitudini personali. Ogni pennellata, ogni nota, ogni scena che costruiamo porta con sé le tracce di ciò che siamo, di ciò che abbiamo vissuto. "Ho vissuto sulla mia pelle tutto ciò che suono", diceva Jimi Hendrix, e noi artisti non potremmo dirlo meglio. L’arte è ciò che siamo, è la nostra carne e il nostro sangue.

Viviamo di studio, ricerca, lavoro, passione, lacrime, sudore e polvere.

In Italia è difficile vivere da artisti. Siamo solo comparse nella retorica politica, che poi ci obbliga o a diventare delle star, snaturando il nostro essere artisti, oppure a dividerci in due con altri lavori, come se l'arte non richiedesse continuo esercizio e studio. Anche la nostra giornata è fatta di 24 ore, anche noi, mangiamo, anche noi abbiamo bisogno di riposo.

L’artista, quello vero, in Italia, è ancora visto come un bohemien, un sognatore slegato dalla realtà. O peggio, ci si aspetta che "si faccia largo a sgomitate nella giungla del mercato", come le nostre orecchie hanno sentito dire da chi invece dovrebbe proteggerci e sostenerci.

Che non si citi inutilmente il Rinascimento. Solo noi ne possiamo parlare, perché solo noi lo possiamo realizzare. Ci presentiamo con coraggio esprimendo personalità e carattere, la nostra spiccata sensibilità perché l'arte è inclusione e non erige muri, l'arte è condivisione, così come nacque la Filosofia ed il Rinascimento appunto, l'arte è armonia che è sinonimo di bellezza, in questo modo determinato noi siamo. Il coraggio di determinare cosa è giusto e sbagliato, avendo imparato a distinguere il bello dal brutto. Un elogio della follia? Siamo convinti che la bellezza sia l'unica via! E noi siamo il pazzo esercito, armato fino ai denti di passione,

votato a questa ragione