Petizione

petizione

 WE HAVE A DREAM 

 we have a dream 

facciamo il futuro

 più lavoro 

 regolare 

 e meglio 

 pagato 

facciamo il futuro

 più lavoro 

 regolare 

 e meglio 

 pagato 

Ciao collega, 

Dobbiamo unirci, per cambiare le cose,
serve la tua FIRMA!
La nostra unione è la nostra promessa.

Dalla politica non è arrivato nulla, nessuna sorpresa, se non per chi già lavora in circuiti importanti.
Ma adesso la sorpresa la facciamo noi, se tutti insieme.

Sappiamo cosa serve: IL LAVORO, che è:
troppo poco, troppo spesso in nero e mal pagato.

Noi di Pro-creativi, con molta passione e prendendo spunto da quanto avviene nel resto dell’Europa, abbiamo studiato interventi strutturali per cambiare radicalmente le cose. Non ci vuole molto, solo il cambio di un sistema ormai vecchio e fallimentare, che privilegia pochi a discapito di tanti  e creando di conseguenza ad un settore strategico per l’economia di un Paese civile. Il fatturato italiano della vendita degli strumenti musicali, per esempio, è un terzo di quello inglese e la metà di quello tedesco. Ci sarà pur bene un motivo!

Insieme Possiamo
Siamo più di 5 milioni in Italia  –
dati tratti da un sondaggio del 2011, per importante associazione di categoria di importatori e rivenditori strumenti musicali, e da statistiche da noi studiate in base alle prime migliaia di firme ricevute. Chi ci vuole divisi fa i propri interessi non i nostri.

Insieme Possiamo
Obbligare la politica ad ascoltarci, perché noi sappiamo bene dove e come si deve intervenire, sciogliere un po’ di legacci che tarpano le nostre ali, che bloccano la nostra crescita artistica e professionale, rendendoci schiavi di logiche di un mercato che da noi cerca solo occasioni di profitto, facile, voloce e da soggetti sempre diversi, perché la novità nel mercato è un valore, ma che per noi è USA E GETTA.

Argomenti questi sul quale la politica non ha mai mostrato né sensibilità né conoscenza delle problematiche e competenza per risolverle. Insieme Possiamo Cambiare!

Un sistema quindi che ci costringe a vivere nelle stalle sognando le stelle, “o diventi una star o fai la fame” questo è il messaggio! Per ilmercato, per questa politica, lo studio non esiste.

La politica non ha competenza, quando non è complice di questo sistema, che vuole  costringerci a realizzare prodotti sempre più commerciali, comeci èstato detto chiaramente da una delle più imprtanti associazioni di categoria, che dovrebbe tutelare gli interessi degli artisti, non renderli saponette da supermercato.

E l’Arte? Così non ci è permesso di studiare, di fare ricerca, di esplorare orizzonti e linguaggi sempre nuovi, per cui è necessario applicarsi per ore al giorno, ma contrariamente a quanto scritto nella Costituzione, solo chi nasce in condizioni economiche favorevoli può permettersi ciò che ad altri invece viene negato. Se devi lavorare 8 ore al giorno, con paghe spesso da schiavitù , come può un/a Artista dedicarsi alla propria Arte?

Il talento è una pianta che va innaffiata tutti i giorni!!!

Pertanto noi di Pro-creativi abbiamo studiato 13 punti, che intendiamo, grazie al tuo aiuto e di tutte le persone che riuscirai a coinvolgere, mettere alla ferma attenzione della politica.

Ciao collega, 

Dobbiamo unirci, per cambiare le cose,
serve la tua FIRMA!
La nostra unione è la nostra promessa.

Dalla politica non è arrivato nulla, nessuna sorpresa, se non per chi già lavora in circuiti importanti.
Ma adesso la sorpresa la facciamo noi, se tutti insieme.

Sappiamo cosa serve: IL LAVORO, che è:
troppo poco, troppo spesso in nero e mal pagato !

Noi di Pro-creativi, con molta passione e prendendo spunto da quanto avviene nelresto del mondo, a differenza nostra, che ci vantiamodi essere il Paese della Cultura, abbiamo studiato interventi strutturali per cambiare radicalmente le cose.
Non ci vuole molto, solo il cambio di un sistema ormai vecchio e fallimentare, che privilegia pochi a discapito di tanti. 

Insieme Possiamo
Siamo più di 5 milioni in Italia  –
dati tratti da un sondaggio del 2011, per importante associazione di categoria di importatori e rivenditori strumenti musicali, e da statistiche da noi studiate in base alle prime migliaia di firme ricevute. Chi ci vuole divisi fa i propri interessi non i nostri.

Insieme Possiamo
Obbligare la politica ad ascoltarci, perché noi sappiamo bene dove e come si deve intervenire, sciogliere un po’ di legacci che tarpano le nostre ali, che bloccano la nostra crescita artistica e professionale, rendendoci schiavi di logiche di un mercato che da noi cerca solo occasioni di profitto, facile, voloce e da soggetti sempre diversi, perché la novità nel mercato è un valore, ma che per noi è USA E GETTA.

Argomenti questi sul quale la politica non ha mai mostrato né sensibilità né conoscenza delle problematiche e competenza per risolverle.
Insieme Possiamo Cambiare!

Un sistema quindi che ci costringe a vivere nelle stalle sognando le stelle,
o diventi una star o fai la fame” questo è il messaggio! Per ilmercato, per questa politica, lo studio non esiste.

La politica non ha competenza, quando non è complice di questo sistema, che vuole  costringerci a realizzare prodotti sempre più commerciali, comeci èstato detto chiaramente da una delle più imprtanti associazioni di categoria, che dovrebbe tutelare gli interessi degli artisti, non renderli saponette da supermercato. E l’Arte?
Così non ci è permesso di studiare, di fare ricerca, di esplorare orizzonti e linguaggi sempre nuovi, per cui è necessario applicarsi per ore al giorno, ma contrariamente a quanto scritto nella Costituzione, solo chi nasce in condizioni economiche favorevoli può permettersi ciò che ad altri invece viene negato. Se devi lavorare 8 ore al giorno, con paghe spesso da schiavitù , come può un/a Artista dedicarsi alla propria Arte?

Il talento è una pianta che va innaffiata tutti i giorni!!!

Pertanto noi di Pro-creativi abbiamo studiato 13 punti, che intendiamo, grazie al tuo aiuto e di tutte le persone che riuscirai a coinvolgere, mettere alla ferma attenzione della politica.

più lavoro, regolare e meglio pagato

più lavoro, regolare e meglio pagato

LA PETIZIONE

  … a prescindere  

chiediamo il dipartimento per gli Artisti

Un tavolo di discussione permanente che studi piani di sviluppo con interventi strutturali, composto da artisti e non da star dello spettacolo, perché si cambino veramente le cose, secondo le problematiche che vive la base, di cui gli artisti “arrivati” evidentemente hanno perso memoria.


1. Creazione del Registro degli Artisti

Comporta l’iscrizione all’INPS, un codice QR  permetterà di esibirsi su un palco. Non comporterà necessariamente il passaggio al professionismo, ma si potrà regolarizzare il settore, stabilendo una soglia minima di compenso. Scoraggiando quindi una concorrenza basata sul costo invece che sulla qualità. In questo modo i fruitori dello spettacolo godranno di artisti e spettacoli migliori, a pari costo il gestore del locale prenderà l’artista più preparato/a. Si alzerà così il livello qualitativo della proposta artistica. Per l’artista sono previsti vantaggi, come si vedrà in alcuni punti a seguire.

2. Codifica di Status di locali per spettacoli e attività culturali

Un Locale che ospita eventi culturali non può rientrare nella stessa categoria di centri scommesse, sale giochi e strip club. Che sono locali d’intrattenimento. Il passaggio da esercizi commerciali a istituzioni culturali comporterà vantaggi ed agevolazioni fiscali in senso progressivo, più saranno le serate dedicate agli eventi culturali – dimostrabili attraverso le fatture rilasciate dagli artisti, in quanto iscritti al Registro – tanto più basse saranno le tasse che il locale dovrà pagare per quelle serate. Così lo Stato sviluppa più lavoro, e non solo per gli artisti.

3. Sgravio fiscale per le discoteche in virtù di un loro totale rinnovamento.

Le discoteche ormai non sono più luoghi di socializzazione.
Comunicazione ridotta al minimo, da bocca ad orecchio. Abuso di alcol e droghe, bullismo, risse, violenze e stupri. Senza dimenticare quindi poi le cosiddette “stragi del sabato sera”. Inutile nasconderselo, sono le cause della crisi in cui versa il settore. Oltre che luoghi in cui l’assenza di cultura spinge i giovani a cercare altri riferimenti, con conseguenze che diventano argomento di cronaca.

Proponiamo che le discoteche trovino modo di reinventarsi, trasformandosi in luoghi di vera aggregazione e socializzazione, con spettacolo continuo, diversificando la proposta secondo le capacità della direzione artistica. Anchein questo modo si creano occasioni di lavoro per musicisti, dj, ballerini e performer vari. Cambiamento incentivato da sgravi fiscali.

4. Riduzione della SIAE fino al 75% per gli spettacoli con meno di 300 presenze.

Con una tassa più bassa, i gestori dei locali saranno incentivati ad organizzare più serate di spettacolo.
Questo punto insieme ai tre precedenti genera effetti molto positivi:

1) Aumento del numero degli spettacoli;
2) aumento di lavoro per gli artisti;
3) emersione dal nero;
4) più avventori nei locali;
5) aumento dei consumi;
6) più lavoro per il personale;
7) più locali potranno aprirsi a serate di spettacolo;

5. FACCIAMO LAVORARE GLI ARTISTI NON GLI ANIMALI.

Vietare l’utilizzo degli animali negli spettacoli dove il divertimento del pubblico sta nel vedere l’animale come non è in natura, fare il pagliaccio, privato della sua dignità, nell’unico momento in cui esce da quella gabbia in cui passa tutta la propria vita. È un profondo cambiamento culturale, per vivere in armonia con tutto ciò che è a noi circostante, la civiltà si realizza nel momento in cui l’umanità ha profondo rispetto per i propri simili, il mondo animale il mondo vegetale. Il pianeta su cui viviamo, per intelligente nostro interesse.

L’uso degli animali nei circhi è una formula ormai anacronistica e fortemente osteggiata: da un’indagine di EURISPES Il 71,4% degli Italiani è contro l’uso degli animali nei circhi.
È ora di cambiare! Seguendo modelli virtuosi come il Cirque du Soleil, in cui solo gli artisti si esibiscono, si darà spazio a molti talenti creando nuove occasioni di lavoro, per artisti circensi, musicisti, e tutte le professionalità che ruotano attorno a questo tipo di spettacolo, riportando così al circo quella fetta di pubblico, ormai in maggioranza, che non vuol vedere orsi, giraffe, cagnolini, elefanti e tigri fare ciò che non è nella loro natura. Già altri paesi europei hanno optato per questo cambiamento.

6. Abolizione del Monopolio SIAE.

Il monopolio SIAE inibisce l’utilizzo dell’opera con le modalità di diffusione, condivisione e creazione partecipativa offerte dal web. La direttiva europea del 26 febbraio 2014 non trova ancora applicazione.
Circa il 60% degli iscritti alla SIAE non trae alcun beneficio, non arrivando a recuperare nemmeno il corrispettivo della quota di iscrizione.
Dei sostanziosi ricavi grazie a questi autori “sotto soglia”, c’è poi una iniqua distribuzione, in quanto i passaggi nei media e le esecuzioni live non avvengono nei circuiti principali (gli unici considerati dalla SIAE per la ripartizione finale), così una parte importante di questi ricavi resta a disposizione della SIAE per essere ripartita tra i grossi autori dei circuiti principali. Invece di aiutare chi ne ha bisogno si arricchisce chi è già  ricco. Le star dello show business. 

7. Riduzione dell’IVA sugli strumenti musicali 

Lo strumento musicale è fondamentale per un musicista: questo, soprattutto per avviare la propria attività, deve avere la possibilità di scegliere lo strumento che preferisce. Mantenere l’IVA al 22% sugli strumenti musicali vuol dire negare a molti artisti la possibilità di suonare e studiare su strumenti di alta qualità. Il provvedimento inoltre, potrebbe dare nuova linfa vitale ad un settore già in forte crisi che nel nostro paese fattura solo 350 milioni di euro l’anno, contro i 530 dell’Inghilterra, i 680 della Francia e il miliardo della Germania.

8. Riordino delle norme mutualistiche e pensionistiche

Mutua e pensione con il Registro degli Artisti. Le attuali normative non prevedono tutele e iscrizioni INPS specifiche per la categoria, che necessita di un riconoscimento che ne salvaguardi la dignità tenendo sempre presente le speciali condizioni di esercizio professionale. Indennità di malattia sin dal primo giorno e con requisiti ridotti. Riduzione delle giornate lavorative ai fini previdenziali da 120 a 60. Ricongiunzione tra i contributi previdenziali Inps ex Enpals. Con l’istituzione del Registro degli Artisti, si potrà attivare un meccanismo di riconoscimento e quindi di iscrizione pensionistica e accantonamento. Anche questo contribuirà ad una significativa emersione dal nero.

9. Quota pro Artisti

Si tratta di istituire un fondo permanente di aiuto agli artisti, per spettacoli e grandi eventi con numero di spettatori al di sopra delle 20.000 persone.
Questa quota si potrebbe ricavare mediante piccolissime trattenute da:
• SIAE (per ogni biglietto venduto);
• compenso della Star in questione;
• al soggetto organizzatore dell’evento.

10. Contratto collettivo unico nazionale

Il C.C.N.L. degli artisti dovrà prevedere una serie di modelli e casi differenziati per le varie categorie comprese nel settore.
Già nel 2007, l’Unione Europea ha approvato una Risoluzione volta a fondare uno statuto sociale degli artisti da accogliere da parte degli stati membri con un piano giuridico che contempli situazione sociale, assicurazione malattia, definizione di contratti di formazione e qualificazione delle professioni artistiche e riconoscimento dell’esperienza professionale degli artisti.

11. Contributo continuo compensativo.

Parliamo di un reddito compensativo per gli artisti iscritti al Registro, nel momento in cui possano dimostrare di non avere altre o sufficienti entrate. In tanti Paesi l’artista percepisce sussidi e gli viene riconosciuta la formazione come necessità  di assoluta e riconosciuta importanza l’aggiornamento continuo: un artista per crescere ha bisogno di continue ore di studio e ricerca, cosa che non può fare se per vivere, con le attuali condizioni, deve fare anche altri lavori.
Arte è vocazione e qualità,  il talento è un fiore che deve essere quotidianamente, inaffiato. Non si è artisti per diventare delle star ma per fare gli artisti. Se il fine è quello commerciale non ci può essere arte. 

12. Equiparare l’IVA sulle opere d’arte.

Le vendite di opere d’arte, in Italia, hanno aliquote differenti: al 22% se sono le gallerie d’arte o altri soggetti a vendere, al 10% se a vendere è l’artista stesso. Chiediamo che venga applicata la stessa aliquota tra privati e gallerie d’arte, come avviene all’estero: se in Germania abbiamo un 7%-7%, in Svizzera 5%-5%, in Cina 17,5%-17,5%, negli USA 11,5%-11,5%, in Italia si potrebbe ragionare,ad esempio, sul 10%-10%. Questo favorirebbe la regolarizzazione delle posizioni fiscali di molti operatori dell’arte che spesso ricorrono al nero. In più, rendendo l’acquisto di opere d’arte detraibili fiscalmente, come in tanti altri Paesi, le vendite aumenterebbero esponenzialmente e questo sarebbe un grosso aiuto per gli artisti. Fattuale e non la solita inconcludente retorica.

13. Ingresso gratuito a mostre e musei.

Chiediamo che venga garantito a tutti gli artisti iscritti al Registro l’accesso gratuito – come già avviene per esempio, per i giornalisti – a musei e fondazioni pubbliche, sia per le collezioni permanenti che per tutte le mostre temporanee, oltre che sconti importanti per i concerti. Per un/a artista l’accesso alla Cultura è di fondamentale importanza.

14. Applicazione della legge 717.

La Legge 717 impone l’obbligo, nella realizzazione di nuovi edifici pubblici, di destinare una percentuale dell’importo dei lavori all’esecuzione di un’opera d’arte, che dovrà essere collocata all’interno o all’esterno dell’edificio; tuttavia, questa legge è quasi sempre disattesa!
Chiediamo che vi sia una reale volontà e un impegno nell’applicare in modo esteso e continuativo questa legge e che siano approntati di conseguenza gli strumenti necessari di vigilanza e controllo affinché ciò accada. Chiediamo, inoltre, che vengano inseriti nell’ambito di applicazione della legge gli edifici pubblici di alloggi popolari, le scuole e le università.

Questi punti, se realizzati, andrebbero a sviluppare in modo concreto e strutturale una importante crescita nelle opportunità di lavoro per gli artisti, oltre che a cambiare radicalmente le condizioni in cui questi operano e vivono.

SEI D’ACCORDO?

Firma la petizione!

Condividila,

se saremo tanti

ci dovranno ascoltare!

     UN GRAZIE
    alle aziende che ci hanno SOSTENUTO 

    S+T+ARTS4Water
    OSA 2021
    Fruit Exhibition
    Ventura Milano Design Week 2021 1
    Becoming e-Quals 1
    AnteFestival 2021
    ZOOM IN-ZOOM OUT
    Prendersi Cura 1
    P.A.G. 1
    S+T+ARTS4Water
    scogliera viva
    Dante '700
    OSA 2021
    Cripta747 Residency Programme
    Ventura Milano Design Week 2021 1
    scogliera viva
    Becoming e-Quals 1
    Gargini Pietro
    ZOOM IN-ZOOM OUT
    Prendersi Cura 1
    P.A.G. 1
    S+T+ARTS4Water
    OSA 2021
    Fruit Exhibition
    Ventura Milano Design Week 2021 1
    Becoming e-Quals 1
    AnteFestival 2021
    ZOOM IN-ZOOM OUT
    Prendersi Cura 1
    P.A.G. 1
    S+T+ARTS4Water
    scogliera viva
    Dante '700
    OSA 2021
    Cripta747 Residency Programme
    Ventura Milano Design Week 2021 1
    scogliera viva
    Becoming e-Quals 1
    Gargini Pietro
    ZOOM IN-ZOOM OUT
    Prendersi Cura 1
    P.A.G. 1

     i visual sui Social 

     insieme possiamo 

    il futuro è adesso 

    sostieni

     insieme possiamo 

    più lavoro, regolare e meglio pagato