Nel 1995 la band californiana Red Hot Chili Peppers fece uscire un album dal titolo One Hot Minute, che ebbe il compito difficilissimo di non far troppo rimpiangere l’opera precedente, Blood Sugar Sex Magik (uno dei dischi più iconici degli anni ’90)
In quegli anni la band dovette affrontare un periodo molto difficile, cominciato con il famoso abbandono di John Frusciante, uscito dal gruppo proprio nel bel mezzo delle tournée e del successo di Blood Sugar Sex Magik. Il successo ormai mondiale imponeva di trovare un chitarrista abile e alla svelta per il tour e l’album nuovo.
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Dave Navarro: un chitarrista meno funky.
Per sostituire John Frusciante la band virò a colpo sicuro su Dave Navarro, che si era fatto un nome nel panorama alternativo con i Jane’s Addiction di Perry Farrell. Chitarrista giovane, tecnico e decisamente più rock che funk, gettò le basi per un album insolito, unico nel panorama crossover dei RHCP e contenente hit più che valide, che ad un primo ascolto rendono difficilmente riconoscibile la band californiana.
Come sempre l’album vide la luce dopo un lungo travaglio sotto la supervisione del produttore storico della band Rick Rubin, che aveva scelto una tenuta alle Hawaii per la composizione del disco. Il risultato è un album graffiante, duro (Warped, Deep Kick, Coffee Shop, One Big Mob) con un paio di ballad (My Friend, Tearjearker) che ammiccano al passato più melodico dell’album precedente.
A dominare l’album è il suono del nuovo chitarrista e del suo background, che toglie spazio al funk classico della band, ma non toglie respiro né al bassista Flea né al batterista Chad Smith (l’intro di batteria in Walkabout è spettacolare)
Aspetti positivi e negativi
La critica non accolse positivamente il disco, visto come un prodotto “forzato” dalla necessità di ripetere i grandi successi di pochi anni prima e cercando di non far rimpiangere la mancanza di John Frusciante, troppo amato (ancora oggi) dai fan dei RHCP.
D’altro canto la nuova chitarra riesce a mettere in risalto le capacità degli altri componenti della band. L’album è caratterizzato dal suono del nuovo chitarrista e del suo background, che toglie spazio al funk classico della band, ma non toglie respiro né al bassista Flea né al batterista Chad Smith (l’intro di batteria in Walkabout è spettacolare)
Navarro sostituì Frusciante in maniera egregia, cercando di inserirsi in un ingranaggio perfetto e dalla fama planetaria. Il suono di tutta la band cambia e il rock di Navarro sostituisce i ritmi più psichedelici e funky cui Slovak (The Uplift Mofo Party Plan) e Frusciante (Mother’s Milk e Blood Sugar Sex Magik) ci avevano abituato tra 1986 e 1991.
A distanza di anni il lavoro di Navarro è stato rivalutato da molti fan della band, apprezzando il fatto di aver dato un’impronta propria, cercando di rompere col passato invece di provare a replicare il suono e la poetica dietro la chitarra di Frusciante (unica nel suo genere). One Hot Minute è un album da ascoltare e contestualizzare, ma che emana vibrazioni decise