Sun Ra performing at The Fridge, Brixton, London on 11 November 1985. (Photo by David Corio/Redferns)
Origini e Primi Anni
Sun Ra, nato Herman Poole Blount il 22 maggio 1914 a Birmingham, in Alabama, è uno degli artisti più enigmatici e innovativi della storia della musica jazz. Cresciuto in un contesto segnato dalle leggi Jim Crow e dalla segregazione razziale, Blount mostrò sin da giovane un’incredibile predisposizione per la musica, imparando a suonare il pianoforte da autodidatta.
Trasformazione in Sun Ra
Nel corso degli anni ’30, Herman Poole Blount iniziò a suonare professionalmente, lavorando con musicisti locali e viaggiando con diverse band. Era un periodo di grande fermento musicale, e Blount era immerso nella vibrante scena jazz di Birmingham e di altre città del Sud degli Stati Uniti. Le sue capacità al pianoforte e il suo talento compositivo gli permisero di ottenere ingaggi con artisti di rilievo, ma fu a Chicago che Blount trovò un ambiente particolarmente fertile per la sua crescita artistica.
Durante questo periodo, Blount approfondì anche lo studio di filosofie esoteriche, testi religiosi e opere di letteratura afroamericana. Era particolarmente affascinato dall’antica mitologia egizia e dalle opere di Marcus Garvey e W.E.B. Du Bois, che esploravano temi di identità e emancipazione nera. Questo mix di esperienze musicali e intellettuali iniziò a plasmare la sua visione unica del mondo.
La trasformazione di Blount in Sun Ra avvenne in modo drammatico e radicale negli anni ’50. Egli stesso raccontò di un’esperienza mistica avvenuta durante una sessione di meditazione profonda. Blount dichiarò di essere stato trasportato su Saturno dove incontrò esseri extraterrestri che gli rivelarono verità cosmiche. Questi esseri gli affidarono una missione: abbandonare la sua identità terrena per diventare Sun Ra, un emissario di pace e armonia universale, e utilizzare la sua musica per trasmettere questo messaggio all’umanità.
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Questa visione trasformativa fu un punto di svolta nella vita di Blount. Egli cambiò legalmente il suo nome in Le Sony’r Ra, sebbene fosse universalmente conosciuto come Sun Ra. Adottò un’estetica e una filosofia che combinavano elementi di mitologia antica, fantascienza e spiritualità afrocentrica. Sun Ra iniziò a indossare abiti ispirati ai faraoni egizi e agli astronauti, creando un’identità visiva distintiva che sarebbe diventata un marchio di fabbrica delle sue performance.
Questa nuova identità non fu semplicemente una scelta stilistica, ma rappresentava una rottura radicale con il passato e una dichiarazione di indipendenza dalle restrizioni imposte dalla società. Sun Ra sosteneva di non essere di questo mondo, di essere un alieno in missione sulla Terra, e usava la sua musica come un veicolo per trasportare il pubblico in dimensioni spirituali e cosmiche.
La filosofia di Sun Ra si rifletteva profondamente nella sua musica. Egli vedeva il jazz come un linguaggio universale capace di trascendere le barriere razziali e culturali. La sua Arkestra divenne un laboratorio di innovazione musicale, dove sperimentava nuove forme e strutture, utilizzando strumenti elettronici, sintetizzatori e tecniche di improvvisazione avanzate. La sua musica era una fusione di passato e futuro, di tradizione e avanguardia, che mirava a creare una nuova consapevolezza cosmica nel pubblico.
La trasformazione di Herman Poole Blount in Sun Ra non fu solo un cambio di nome, ma l’inizio di una nuova era nella storia della musica jazz e della cultura afroamericana. Sun Ra si presentava non solo come un musicista, ma come un profeta, un visionario che usava la sua arte per esplorare le profondità dell’esistenza umana e le infinite possibilità dell’universo.
L’Arkestra e l’Innovazione Musicale
Nel 1952, Sun Ra si trasferì a Chicago, un centro nevralgico per la musica jazz e blues, dove fondò la sua leggendaria Arkestra. Questa band non era solo un gruppo musicale, ma un vero e proprio collettivo artistico che rifletteva la visione cosmica e innovativa di Sun Ra. L’Arkestra cambiò nome diverse volte nel corso degli anni, assumendo denominazioni come The Solar Myth Arkestra e The Astro Infinity Arkestra, rispecchiando le varie fasi evolutive e le esplorazioni sonore del gruppo.
L’Arkestra divenne un laboratorio musicale sperimentale senza precedenti. Sun Ra combinò elementi del jazz tradizionale con l’elettronica, il free jazz e la musica afroamericana, creando un suono unico e avanguardistico. Integrò strumenti elettronici, come i primi sintetizzatori, e utilizzò tecniche di registrazione innovative che ampliavano le possibilità timbriche e ritmiche della band. L’inclusione di strumenti insoliti per il jazz, come la claviola, i teremini e i Moog sintetizzatori, contribuì a creare un paesaggio sonoro futuristico.
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ANN ARBOR, MI – 23 SETTEMBRE: Sun Ra e la sua Sun Ra Arkestra si esibiscono con una scultura in acciaio il 23 settembre 1978, al Hill Auditorium di Ann Arbor, Michigan. (Foto di Leni Sinclair/Getty Images)
L’approccio di Sun Ra alla composizione e all’arrangiamento era altrettanto innovativo. Egli incorporava complesse strutture poliritmiche, atonalità e improvvisazione collettiva, sfidando le convenzioni del jazz tradizionale. La sua musica spesso si muoveva tra momenti di rigorosa composizione scritta e improvvisazione libera, creando un dinamismo e una spontaneità che erano diventati marchi di fabbrica delle performance live dell’Arkestra.
Oltre agli aspetti musicali, Sun Ra curava minuziosamente l’estetica visiva delle sue esibizioni. Le performance dell’Arkestra erano veri e propri spettacoli teatrali che includevano costumi elaborati, coreografie e scenografie che evocavano immagini spaziali e cosmiche. Sun Ra e i membri della band indossavano abiti ispirati ai faraoni egizi, agli astronauti e a figure mitologiche, creando un’esperienza multisensoriale che trasportava il pubblico in un viaggio cosmico.
L’Arkestra fu anche un rifugio per molti musicisti afroamericani che cercavano di sperimentare oltre i confini imposti dall’industria musicale dell’epoca. Sun Ra promuoveva un ambiente collaborativo e creativo, dove i musicisti potevano esplorare nuove idee e sviluppare le proprie capacità artistiche. Questo spirito di comunità e di innovazione costante contribuì a cementare l’Arkestra come una delle formazioni più influenti e rivoluzionarie nella storia del jazz.
In sintesi, l’Arkestra rappresentava molto più di una semplice band; era l’incarnazione della visione utopica e futuristica di Sun Ra, un luogo dove la musica diventava un mezzo per esplorare nuove dimensioni dell’esistenza e per immaginare un futuro di armonia universale.
Filosofia, Estetica e Contesto Sociopolitico
Il periodo in cui Sun Ra operava era caratterizzato da profondi cambiamenti sociali e politici. Negli anni ’60 e ’70, il movimento per i diritti civili negli Stati Uniti stava combattendo contro la segregazione e per l’uguaglianza dei diritti. La musica di Sun Ra, con i suoi temi di liberazione e di esplorazione di nuovi mondi, risuonava profondamente con il desiderio di cambiamento e di emancipazione della comunità afroamericana. I suoi messaggi di pace universale e di unità erano perfettamente in sintonia con le aspirazioni di un’epoca segnata dalla lotta per l’uguaglianza e dalla resistenza contro le ingiustizie.
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Inoltre, la Guerra Fredda e la corsa allo spazio tra Stati Uniti e Unione Sovietica alimentavano l’immaginario collettivo con visioni di mondi extraterrestri e tecnologia avanzata. Questo contesto socio-politico influenzò profondamente l’arte e la cultura dell’epoca. Sun Ra capitalizzò su questo contesto, utilizzando simboli e linguaggi della fantascienza per creare una narrativa di liberazione cosmica. La sua musica, con i suoi temi intergalattici e le sue estetiche spaziali, incarnava il desiderio di esplorazione e di trascendenza che permeava la cultura popolare del tempo.
Sun Ra non era solo un musicista, ma anche un filosofo e un visionario. La sua filosofia, spesso descritta come Afrofuturismo, combinava elementi di mitologia egizia, spiritualità, scienza e fantascienza. Egli vedeva la musica come un mezzo per trascendere le limitazioni umane e connettersi con l’universo. Per Sun Ra, la musica era una forma di comunicazione interstellare, capace di trasportare gli ascoltatori in altre dimensioni e di espandere la coscienza collettiva.
Le sue performance dal vivo erano spettacoli teatrali che includevano costumi elaborati, coreografie e scenografie che evocavano immagini spaziali e cosmiche. I membri della Sun Ra Arkestra indossavano abiti ispirati ai faraoni egizi, agli astronauti e a figure mitologiche, creando un’esperienza visiva e sonora unica. Questi elementi teatrali non erano semplicemente decorativi, ma facevano parte integrante della visione di Sun Ra di un’arte totale, in cui musica, danza e visione si univano per creare un’esperienza trasformativa.
L’influenza di Sun Ra si estende ben oltre il mondo del jazz. Ha ispirato generazioni di musicisti, artisti e pensatori, contribuendo significativamente allo sviluppo dell’Afrofuturismo come movimento culturale. La sua musica è stata campionata da artisti hip-hop, e il suo stile visivo ha influenzato numerosi designer e artisti visivi. Sun Ra ha contribuito a ridefinire cosa significava essere un artista afroamericano, rompendo con le convenzioni e aprendo nuove possibilità di espressione creativa.
Contributi Cinematografici e Letterari
Oltre alla musica, Sun Ra ha lasciato il segno anche nel cinema e nella letteratura. Il film del 1974 “Space Is the Place”, diretto da John Coney, è un’opera cult che mescola fantascienza, filosofia e musica in una visione unica e provocatoria del ruolo dell’artista nella società. Sun Ra ha anche scritto diversi testi e poesie che esplorano i temi della coscienza cosmica e della spiritualità.
Il lascito di Sun Ra
La forte personalità di Sun Ra va ben oltre quella artistica, si riflette anche nel modo in cui ha sfidato le strutture di potere e le narrazioni dominanti. La sua insistenza sull’autodeterminazione artistica e sulla creazione di spazi indipendenti per la produzione e la diffusione della sua musica ha anticipato molte delle strategie adottate dai movimenti culturali e artistici successivi. Il suo lavoro ha dimostrato che l’arte può essere un potente strumento di resistenza e di trasformazione sociale.
Sun Ra è scomparso il 30 maggio 1993, ma la sua eredità continua a vivere attraverso la musica e le performance della Sun Ra Arkestra, che continua a suonare e registrare sotto la direzione di Marshall Allen, uno dei membri originali della band. L’Arkestra continua a portare avanti la visione di Sun Ra, esplorando nuovi territori musicali e mantenendo viva la fiamma dell’innovazione e dell’impegno artistico. La loro continua attività è una testimonianza della forza duratura del messaggio e della musica di Sun Ra, che continua a ispirare e a provocare nuove generazioni di ascoltatori e creatori.
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