Accademia della Follia – Danza la follia. Foto Claudio Misculin
Un Festival Ricco di Eventi Culturali
Dal 25 al 28 maggio 2023, il Festival dei Matti è tornato a Venezia con un focus sulla frenesia che pervade il nostro mondo e le sue implicazioni sui legami sociali, sulla natura del lavoro, sui processi percettivi stravolti dal digitale e sulla produzione infinita di immagini. Questo evento, giunto alla sua tredicesima edizione, ha consolidato il suo ruolo di riflessione sulla salute mentale e la creatività artistica.
Un Inizio Intenso
Il festival è stato inaugurato il 25 maggio all’auditorium di M9-Museo del ‘900 con la proiezione del documentario “Wake up on Mars” della regista svizzero-albanese Dea Gjinovci, seguito da una discussione con l’antropologa Claudia Antonangeli. Il documentario ha offerto un ritratto poetico e senza sconti di una famiglia di rifugiati rom kosovari in Svezia, trattando temi di sofferenza e speranza. La giornata è proseguita con un dibattito sui corpi disertati, con Simona Taliani, Francesco Vacchiano, Anna Poma e Tamara Agostini, affrontando la “sindrome della rassegnazione” che colpisce i figli di richiedenti asilo.
Arte e Riflessione Sociale
Il 26 maggio, all’Accademia di Belle Arti, si è svolto il laboratorio esperienziale “Ma siamo matti?” con lavori di studentesse e studenti che hanno esplorato il confine tra normalità e follia. Successivamente, l’incontro “Legami sociali e patologie della cittadinanza” con l’etnopsichiatra Roberto Beneduce, il ricercatore Antonio Esposito e la filosofa Marica Setaro ha discusso l’inibizione dell’accesso alla cittadinanza per i più emarginati. La giornata si è conclusa con la performance “La rosa che manca” dell’Accademia della Follia, un omaggio a Franco Rotelli, collaboratore di Franco Basaglia.
Critica Sociale e Cinema
Il 27 maggio, al Teatrino di Palazzo Grassi, si è tenuto il laboratorio “Muoversi nel vortice”, seguito da una discussione su “Tempi moderni” con Gianfranco Rizzetto, Emanuele Di Nicola, Massimo Cirri e Marco Ferrero, che hanno esaminato le pressioni del mondo del lavoro moderno. Nel pomeriggio, lo scrittore Giorgio Falco ha presentato il suo romanzo “Il paradosso della sopravvivenza”, esplorando temi di potere e percezione. La giornata si è conclusa con la proiezione del film di Pif, “E noi come stronzi rimanemmo a guardare”.
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Conclusione Coinvolgente
L’ultima giornata del festival, il 28 maggio, ha visto una serie di incontri al Teatrino di Palazzo Grassi. Il dibattito “People on the move” ha coinvolto la presidente di Emergency Rossella Miccio e altri esperti, discutendo delle vite dei migranti ai confini. Nel pomeriggio, Anna Poma e Gianfranco Rizzetto hanno incontrato Stefano Cecconi e Marco Rovelli per riflettere sulla fatica del vivere nel nostro tempo, in un confronto che ha tratto spunto dal libro di Rovelli “Soffro dunque siamo”. La giornata si è conclusa con il reading “La colpa al capitalismo” di Francesco Targhetta e Gianni Montieri.
Un Evento per Artisti e Appassionati
Il Festival dei Matti si conferma un evento di grande rilevanza per artisti e appassionati, offrendo un’importante piattaforma per discutere e riflettere su temi cruciali legati alla salute mentale e alla creatività. La città di Venezia, con il suo fascino unico, ha fornito la cornice ideale per questa manifestazione, arricchendo l’esperienza di tutti i partecipanti.
Conclusione
Il Festival dei Matti a Venezia continua a essere un punto di riferimento per chi vuole esplorare la connessione tra salute mentale e arte. Le riflessioni ispirate dai lavori di Franco Basaglia e Michel Foucault hanno arricchito ulteriormente un programma già denso di contenuti, offrendo nuove prospettive e stimoli per il futuro.