Data memorabile scolpita nella Storia.
Oggi, 30 luglio, nel 1969, veniva pubblicato In a Silent Way, l’iconico album di Miles Davis. Pubblicato dalla Columbia Records e prodotto da Teo Macero, l’album fu registrato in una sola sessione il 18 febbraio 1969 presso il CBS 30th Street Studio di New York City. Macero editò e arrangiò le registrazioni di Davis per creare un’opera che segna l’inizio del suo periodo “elettrico” e rappresenta la sua prima incursione nella fusione jazz.
All’uscita, l’album suscitò controversie tra i critici musicali, soprattutto tra quelli di jazz e rock, che erano divisi nella reazione alla sua struttura musicale sperimentale e all’approccio elettrico di Davis. Tuttavia, con il tempo, è stato riconosciuto come uno dei lavori più grandi e influenti di Davis. Nel 2001, Columbia Legacy e Sony Music pubblicarono il cofanetto di tre dischi The Complete In a Silent Way Sessions, che include tracce aggiuntive.
Background e Registrazione
Nel gennaio 1969, la band stabile di Miles Davis comprendeva Wayne Shorter al sassofono soprano, Dave Holland al basso, Chick Corea al piano elettrico e Jack DeJohnette alla batteria. Per il suo prossimo album, Davis coinvolse anche il batterista Tony Williams e il tastierista Herbie Hancock, membri del suo Second Great Quintet. Il mese successivo si unirono il tastierista austriaco Josef Zawinul e il chitarrista inglese John McLaughlin, appena arrivato negli Stati Uniti per unirsi ai The Tony Williams Lifetime. McLaughlin, grande fan di Davis, era nervoso all’idea di registrare con il suo idolo.
Tra le composizioni di Zawinul che Davis apprezzava c’era “In a Silent Way”, un pezzo atmosferico il cui titolo fu suggerito da Cannonball Adderley. Adderley desiderava utilizzare il pezzo, ma Zawinul rifiutò dopo aver saputo che anche Davis voleva registrarlo.
Verso la Fusione Completa
Nonostante le performance dal vivo e i recenti album Miles in the Sky e Filles de Kilimanjaro (entrambi del 1968) avessero già indicato un cambiamento stilistico verso il jazz fusion e un crescente uso di strumenti elettrici, In a Silent Way segnò una transizione completa nello stile, inaugurando il periodo “elettrico” di Davis. Fu anche la sua prima registrazione a essere costruita principalmente attraverso il montaggio e l’arrangiamento di Davis e del produttore Teo Macero, le cui tecniche di editing in In a Silent Way si basavano sulla forma della sonata classica. Entrambi i brani dell’album consistono in tre parti distinte che possono essere considerate come esposizione, sviluppo e ripresa, con la prima e la terza sezione di ogni traccia che ripetono lo stesso pezzo.
Sessioni di Registrazione
In a Silent Way fu assemblato da varie riprese effettuate durante una sessione di tre ore il 18 febbraio 1969, presso lo Studio B del CBS 30th Street Studio a Manhattan. “Shhh/Peaceful” fu composto esclusivamente da Davis, mentre le sezioni di apertura e chiusura di “In a Silent Way/It’s About That Time” sono basate su “In a Silent Way” di Zawinul, che registrò nella sua forma originale nel 1970 per il suo terzo album solista Zawinul (1971). Dopo che Zawinul presentò il pezzo al gruppo, fu provato nella sua forma originale, ma Davis desiderava che suonasse più orientato al rock e semplificò le varie progressioni di accordi per lasciare una melodia più basilare costruita intorno a un punto pedale. McLaughlin ebbe qualche difficoltà a suonare nel modo desiderato da Davis, ma riuscì dopo che il trombettista gli suggerì di suonare la chitarra come se fosse un principiante.
Due giorni dopo la sessione del 18 febbraio, Davis tornò in studio e registrò “Ghetto Walk” con il batterista Joe Chambers. “Ghetto Walk” doveva essere incluso in In a Silent Way con “Shhh/Peaceful”, ma fu successivamente sostituito da “In a Silent Way/It’s About That Time”. Il gruppo suonò anche “Early Minor”, un altro pezzo di Zawinul, il 20 febbraio, ma anch’esso fu scartato.